Il Risveglio
Pentecostale
in Italia |
di Roberto
Bracco
Capitolo 9:
Veri fondamenti
1. Rinnovarsi
2. Il vero
fondamento
3. Natura dell'Opera
di Cristo
4. Opera
sufficiente
5. Motivo dell'Opera
6. Estensione dell'Opera
1. Rinnovarsi
Nelluomo
non cè la scintilla della vita divina;
la vecchia natura decaduta non può riabilitarsi.
Gli uomini
parlano spesso di rinnovamento di vita; dicono di
voler cambiare vita, e fanno piani e propositi,
ma tutto inutile: da soli non
potranno fare nulla, e la
loro vita passata non potrà mai cancellarsi.
Uno scolaro, per
esempio, fa una brutta macchia dinchiostro sul suo
bel quaderno nuovo.
Non vuole vedere quella macchia e volta uno o due fogli.
Egli, ora, ha sotto gli occhi una bella pagina pulita e
su questa fa il suo compito. Passa il maestro ed osserva.
Bello! Tutto ben pulito ed ordinato.
Vuole lodare la diligenza dellalunno, ma prima vuol
vedere anche i compiti precedenti; sfoglia il quaderno e
vede la brutta macchia.
È
una cosa buona voler cominciare una vita nuova, ma non
possiamo cancellare la vita passata.
Che sarà di essa?
Dovremo
rendere conto a Dio di tutta
la nostra vita.
Non dice la Scrittura: «Dio
farà venire in giudizio ogni opera; tutto ciò che è
occulto, sia bene, sia male»? (Ecclesiaste 12:16).
Non
hai macchie nella tua vita passata? Non temi che Dio
possa gettare su di esse il Suo sguardo divino?
Oh, sì,
caro amico: tutti abbiamo delle brutte pagine
nella nostra vita, ma non dobbiamo temere che Dio
vi getti il Suo sguardo misericordioso.
Voglio riferire ciò
che si racconta di Lutero.
Un giorno gli si presentò il diavolo con un gran foglio
scritto da tutte due le parti.
«Che
é questo foglio?», chiese Lutero.
«Sono
i tuoi peccati», rispose Satana.
«I
miei peccati? Vorrei esaminare il foglio».
Lesse dalla prima allultima
parola e vide che il diavolo aveva detto il vero. Erano
proprio i suoi peccati, peccati ai quali non pensava più
da tempo; non li ricordava più, ma ora che li leggeva su
quel foglio, ricordava benissimo di averli commessi.
«Ebbene: -
disse Lutero - sono questi i miei
peccati?»
«Si,
- rispose
Satana - ma ce ne sono altri».
«Voglio
vederli», disse Lutero.
Pochi istanti dopo,
Satana ricomparve con una nuova lista ed anche questa
volta Lutero dovette riconoscere che si trattava di colpe
da lui commesse.
«Penso
che non ce ne siano più», disse Lutero.
«Oh,
non abbiamo finito ancora!», rispose il maligno con un
sarcastico sorriso sul volto.
«Fammi
vedere tutto», replicò Lutero.
Satana scomparve e
tornò con un terzo foglio che fu esaminato attentamente.
«Si, - ammise Lutero - sono
proprio tutte colpe che ho commesso. Ce ne sono
ancora altri di questi fogli?»
«No», disse Satana.
Lutero allora si
avvicinò tranquillamente al suo tavolo, intinse la penna
nellinchiostro rosso e attraverso tutte quelle
pagine scrisse: «Il sangue di Gesù, Suo
Figliuolo, ci purifica
da ogni peccato» (1ª Giovanni 1:7).
Il diavolo lanciò a Lutero uno sguardo pieno di odio e
scomparve.
Amico, anchio ho
peccato, anchio sono colpevole come tutti gli
uomini, ma, grazie
a Dio, tanti anni fa accettai Cristo come mio
personale Salvatore ed Egli lavò col Suo sangue
prezioso tutti i miei peccati.
Oggi, come Lutero,
posso scrivere anchio attraverso le pagine brutte
della mia vita passata, «Il sangue di
Gesù Cristo, Suo Figliuolo; ci purifica da ogni
peccato».
I miei peccati sono ora
cancellati; Dio vede in me il Suo Figliuolo; mi vede
rivestito della giustizia di Cristo e vede i miei
peccati coperti dal sangue divino del Redentore.
Alleluia!
Esamina te stesso, mio caro amico, e
cerca di acquistare la più assoluta fiducia in Cristo.
Non lasciarti ingannare.
La salvezza si ha solo
per mezzo di Cristo; solo per mezzo
Suo possiamo entrare nella Patria celeste.
Ogni altra via è stata scelta
dalluomo e si mostrerà sicuramente inutile e
pericolosa.
2. Il vero
fondamento
Circa quattromila anni
fa, un pomeriggio famoso nella storia del popolo di Dio,
due uomini salivano faticosamente il monte Moriah. Erano
padre e figlio e si chiamavano rispettivamente Abrahamo
ed Isacco. Non parlavano molto, perché il cuore del
vecchio era oppresso da un grave dolore ed il figlio non
osava distrarlo dal suo silenzio e dalla sua meditazione.
Erano ormai arrivati alla cima.
«Ecco
il fuoco e la legna; ma dovè lagnello
per lolocausto?», chiese Isacco, ignaro del
terribile ordine che Dio aveva dato al padre.
«Figliuol
mio, - rispose il buon vecchio - Iddio
se lo provvederà».
Eressero laltare
e, in obbedienza allordine di Dio, il giovane
Isacco venne legato e posto su di esso. Abrahamo prese il
coltello e alzò la mano per trafiggere il cuore del suo
adorato figliuolo.
Ma langelo dellEterno gli gridò dal cielo e
disse:
«Abrahamo,
non toccare il fanciullo! Ho visto la tua obbedienza
e mi basta. Voltati!»
Abrahamo alzò gli
occhi, guardò, ed ecco dietro a sè un montone, preso
per le corna in un cespuglio. Allora si mosse, prese il
montone e lofferse in olocausto invece del
figliuolo. (cfr.
Genesi 22:11-14).
Invece del figliuolo. Centinaia
e centinaia di anni dopo, Dio
provvide lAgnello che doveva morire in luogo
del peccatore.
Quando
il Figlio di Dio venne appeso alla croce del
Calvario, nessuno poté prendere il Suo posto;
Egli mori per me, per te,
per tutti i peccatori.
Ecco la base, la vera base della
nostra salvezza.
Possiamo
essere salvati e siamo salvati perché Cristo ha
preso il nostro posto, perché è morto sulla
croce per noi; solo questo é il vero fondamento
della nostra salvezza.
2000 anni fa, Cristo ci ha salvati e redenti con
la Sua morte sulla Croce. |
3. Natura dell'Opera
di Cristo
Esaminiamo prima di tutto la
natura dellopera di Cristo.
Se
il Calvario insegna qualche cosa si tratta
certamente della sostituzione.
Lopera di Cristo fu
unopera di sostituzione.
Come il montone prese
il posto del figlio di Abrahamo, cosi Cristo prese il
posto del peccatore.
Barabba vide con i
propri occhi che Cristo prendeva il suo posto e moriva
per lui. Chi avrebbe potuto convincerlo che non si
trattava di una vera sostituzione? Sapeva di essere
condannato a morte per i suoi delitti; aspettava con
terrore il giorno dellesecuzione capitale. Da un
momento allaltro la porta della sua prigione si
sarebbe aperta e sarebbe apparso chi lo avrebbe
trascinato al luogo del supplizio.
Avviciniamoci a Lui e osserviamo il suo terribile orgasmo.
Ecco una chiave entra nella serratura della cella, la
porta cigola e si apre pian piano. Entra il carceriere.
Il suo gesto non ha nulla di violento, lo tratta quasi
con rispetto. Scioglie le sue catene e gli dice di uscire
liberamente e di andare dove vuole.
«Sono
libero?», chiede incredulo Barabba. «Non
dovevo essere crocifisso?»
«Sei
libero», risponde il carceriere. «Vedi
quella croce? - dice, indicandogli il
Calvario che non era molto lontano. - Quella
era la tua; dovevi esserci tu, in questo momento. Il
tuo posto e stato preso da quellUomo che vi sta
morendo».
Sì, fratelli e sorelle
carissimi: quel giorno Gesù morì per Barabba; ma
morì anche per me, per voi, per tutti i peccatori.
Morì
perché Dio potesse perdonare i nostri peccati,
le nostre colpe; perché il Cielo potesse essere
la nostra Patria. Cristo é stato il nostro
sostituto.
Voglio servirmi di unaltra
bella illustrazione presa dalle presa dalle Scritture.
Siamo nel Grande Giorno
del Riscatto.
Tutti gli Israeliti sono radunati davanti al
Tempio di Gerusalemme. Il silenzio domina la
grande assemblea mentre il sommo sacerdote
presenta il "capro espiatorio".
Gli occhi di tutti sono fissi sul ministro.
Egli stende la mano sul "capro"
confessa i peccati di tutti i presenti. L'animale
viene, quindi, preso da uno della moltitudine e
condotto verso il deserto.
Tutti lo seguono con lo sguardo finché non è
completamente scomparso dietro le colline lontane.
Essi sanno che i loro peccati sono stati
trasferiti su quellanimale, che è ora il
loro sostituto.
|
Come il "capro
espiatorio" della Scrittura portava su di sé
tutti i peccati del popolo, cosi lAgnello di
Dio, del Quale quellanimale era una figura,
prese su di Sé i peccati di tutti gli uomini.
La Parola di Dio ci
dice: «Ecco lAgnello di
Dio che toglie il peccato del mondo» (Giovanni 1:29).
Nellora terribile in
cui le tenebre coprirono il Golgota; nell'istante in cui
Cristo lanciò il grido straziante: «Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato?» il peccato, il
mio ed il tuo peccato erano su Lui.
Dio stesso aveva voltato
la Sua faccia.
Fu il peccato delluomo
che appese Cristo alla croce; fu il peccato che
lacerò il Suo costato; fu il peccato che Gli fece
emettere quel grido angoscioso. Cristo è state il
mio ed il tuo sostituto.
4. Opera
sufficiente
«Tutte
è compiuto!», gridò Cristo al termine della Sua Opera.
La
redenzione delluomo era stata portata a termine;
era compiuta. Nulla restava da fare: la salvezza era
pronta per tutti.
Ad
unopera compiuta e perfetta nulla potrebbe
aggiungersi. L'uomo non potrebbe neppure pensare
di aggiungere qualche cosa a ciò che il
Figliuolo di Dio ha compiuto.
Dio è stato completamente soddisfatto; il prezzo
del riscatto è stato pagato per intero. Ora la
riconciliazione è possibile. |
«Colui che non ha
conosciuto peccato, Egli lha fatto essere peccato
per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in
Lui»
(2° Corinzi 5:21).
Si
darebbe onore a Dio se si volesse aggiungere qualche
cosa allOpera compiuta da Cristo?
NO! Si
deve accettare quel che ha offerto Cristo ed
essere fiduciosi nellefficacia della Sua
opera redentrice.
5. Motivo dell'Opera
Che
cosa spinse Cristo al grande sacrificio del Calvario?
In altre
parole, quale fu il motivo della Sua Opera?
«Iddio
mostra la grandezza del proprio amore per noi in quanto
che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morte per
noi» (Romani 5:8).
«Iddio
ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito
Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca» (Giovanni 3:16).
Ecco
dunque il movente; ecco ciò che ha spinto Cristo
a sacrificarsi sulla croce per i peccatori di
tutto il mondo.
È
stato lamore la causa del riscatto e il
riscatto la causa dellamore?
In altre parole: «LIddio
del Vecchio Testamento è proprio lo stesso Iddio
del Nuovo Testamento?»
|
Spesso
si pensa allIddio del Vecchio Testamento come
ad un Dio Giudice, Terribile e Potente; mentre si
considera lIddio del Nuovo Testamento come un
Dio di bontà e di misericordia.
È un errore: Dio non può cambiare.
Lamore ci ha
procurato il riscatto.
Il
cuore di Dio si è commosso ed Egli ha mandato il
Suo stesso Figliuolo. Oh, quale amore ineffabile!
Chi
potrebbe comprendere la profondità e lintensità
di questo amore divino? Pensa: Dio, lEterno,
lOnnipotente Iddio ha tanto amato il mondo
da mandare il Suo stesso Unigenito alla morte
della croce perché fosse ristabilita nuovamente
la comunione tra Lui e luomo caduto.
|
Dio
ama il peccatore, sebbene odii terribilmente il
peccato che questi commette.
Dio non ci ama quando
siamo buoni e ci odia quando siamo cattivi. Cosi,
purtroppo, insegnano alcuni genitori ai propri figliuoli.
Dio ci ama sempre, sebbene odii il peccato che ci tiene
lontano da Lui. Anche un padre terreno ama il suo
figliuolo, sebbene odii tutto ciò che glielo tiene
lontano.
Non
hai chiesto tu lamore: Dio ti ha amato
spontaneamente; Egli ti ha amato fin da tutta leternità.
Pensa,
Dio ti ama; non importa quel che hai potuto fare
nella tua vita; Egli ti ama!
Potresti
essere anche il peggior peccatore, potresti
essere il più miserabile degli uomini, Dio ti
ama! Potresti aver calpestato mille e mille volte
il sangue di Cristo, ti assicuro che Dio ti ama
ancora.
Oh, possa persuaderti che Dio ti ama
infinitamente e le Sue braccia sono aperte per
accoglierti!
Fratello e sorella carissimi, possiamo disprezzare un
cosi grande amore?
6. Estensione
dell'Opera
Un ultimo pensiero e
poi termino. L'opera di Cristo è universale.
«Colui
che viene a Me, Io non Lo caccerò fuori», dice Cristo in Giovanni 6:37.
"Colui",
cioè tutti quelli che
verranno.
Questa
parola indica in favore di chi e stata compiuta lopera
di Cristo.
Puoi sostituire col tuo nome il
"colui", perché anche tu sei sicuramente
compreso nel piano divino, come lo sono io e tutti i
peccatori della terra.
Il Signore Gesù può
salvare tutti ed è venuto per salvare tutti.
Anche i peggiori
peccatori hanno la possibilità di avvicinarsi a Dio e
non saranno mai scacciati.
Gesù ha detto: «Io non sono venuto a
chiamare dei giusti, ma dei peccatori» (Marco 2:17).
Se
ti reputi giusto, non hai bisogno di Cristo; Egli
non é venuto per te, ma se ti senti un povero
peccatore perduto, puoi esser certo di trovare in
Lui il Salvatore di cui hai bisogno, poiché Egli
e venuto proprio per questo. |
Amico carissimo, prendi
la tua decisione, prendila in questo stesso istante.
Confida
in quel che Cristo ha fatto per te sulla croce e
non in quel che puoi aver fatto tu.
Confessa che non hai nulla da offrire al
Signore;
confessa
che la tua giustizia, al Suo cospetto,
non è che un povero "abito lordato".
Poni bene i tuoi piedi sulla
solida Roccia. Gesù e solo Lui con la Sua giustizia,
con i Suoi meriti e la Sua Opera redentrice é il
fondamento della tua salvezza spirituale.
Ho terminato. Ho fatto
tutto il possibile per indicarti i falsi fondamenti della
salvezza, perché tu possa distinguerli ed evitarli.
Ora sta a te fare la
tua scelta. Scegli
Cristo, scegli
subito.
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